La lacrima

 

   

Lascio scorrere i giorni

come acqua di un lento torrente

seduto sulla riva in attesa che il sole se ne nutra

e io possa raggiungere l'altra sponda saltellando sulle pietre scoperte

 

lascio scorrere il fuori

in un susseguirsi di paesaggi tutti uguali

solo sulla carrozza, seduto accanto al finestrino del treno

in attesa che l'ultima stazione giunga a interrompere il flusso delle immagini

 

 

la macchina da presa zuma allontanandosi

 

il torrente, il treno, la campagna, la regione, la nazione, il continente, la Terra

il sistema solare, la galassia, l'universo, gli universi

 

poi il vuoto, silenzioso, totale, assoluto

 

indietro, indietro, ancora indietro

 

ed ecco

 appare la lacrima

di me che piango guardandomi allo specchio.