Il treno

 

   

L'inerzia

frutto di anni così veloci

chiede tempo per potersi esaurire

 

vorrei

tendere fili sottili

per prolungare l'inesorabile

 

ma la distanza

tra le due stazioni

si è dilatata, ormai è abissale

 

i segnali

non giungono

precipitando in faglie di risentimento

 

i toni di voce

sono privi dell'antico rispetto

non potrebbe essere altrimenti, lo so

 

la fiducia

si è adagiata

sul fondo dell'oceano

 

i due sconosciuti si guardano

una lastra di vetro tra loro, i telefoni per comunicare

non c'è più nulla da dire, il colloquio è finito, per uno la cella per l'altro il fuori

 

 

il treno

si fermerà naturalmente

più nessuna stazione, più nessun passeggero

solo il sole che finalmente potrà tramontare oltre l'ultimo orizzonte.