L'ultima metamorfosi
Il vecchio lupo mancino
stanco di solitudine, di troppe lune ululate, di erbe masticate a stento
lontano dalla sua lupa rimasta come è giusto nel branco
ormai quasi cieco e con le zampe rattrappite
prepara la sua ultima metamorfosi
raccoglie le foglie secche del platano-alchimista
e le dispone a cerchio nella radura nascosta e protetta dagli alti cedri
si siede nel centro
inonda sé stesso di liquido dall'acre profumo
lascia scendere sulla sua lingua alcune gocce di siero kaishakunin
poi
affida al gioco
il suo primo e ultimo grido.