Vampiri
Ricerche sperimentali effettuate dall'interno del gioco
e relative conclusioni.
Il vampiro è immortale
non è eterno
è un programma o meglio una funzione
ha quindi un preciso compito da svolgere, uno specifico progetto da attuare
miticamente
appartiene alla schiera degli angeli caduti, guidati da Lucifer
in questo gioco
agisce con due opposte modalità d'intervento
entrambe indispensabili e funzionali allo scopo e alla finalità del gioco stesso
con l'ambizione di mantenere il sistema in un equilibrio che a tutt'oggi sembra però essere assai instabile
- prima modalità -
il vampiro spegne la scintilla divina
laddove regni la totale e assoluta inconsapevolezza del senso del gioco
ovvero in chi è disposto a firmare la cessione della propria entropia in cambio del fatidico lecca lecca al gusto di fragola
fa questo affondando i suoi canini nella giugulare del soggetto
e lo uccide definitivamente e irreversibilmente
senza alcuna pietà
in questo modo provvede anche al proprio sostentamento
nutrendosi dell'immortalità cedutagli dalla vittima che ha dichiarato e sottoscritto la rinuncia alla propria eternità
n.d.r. disconoscere e rinunciare alla propria eternità comporta il riconoscimento e l'accettazione della propria immortalità
- seconda modalità -
il vampiro libera la scintilla divina
laddove si sia raggiunta la piena consapevolezza del senso del gioco
ovvero in chi sa che per ritornare in possesso della propria eternità si deve rinunciare alla propria immortalità
fa questo affondando i suoi canini in un punto ben preciso
situato tra la testa dell'omero e il collo, nel muscolo sovraspinato appena dietro la clavicola
il soggetto rimane immobilizzato, le lancette del tempo si fermano, la faglia appare, si apre e permette all'orgasmo di sgorgare e di manifestarsi
il soggetto accetta di morire e riconquista così la propria eternità
quindi cede al vampiro la propria immortalità consentendogli di nutrirsi e di continuare ad assolvere al proprio compito
i miei simili mi hanno ripudiato e sono stato cacciato dalla comunità
ho avuto troppa paura nell'uccidere i morti viventi
e troppo poco amore nel liberare i vivi
ora vago reietto tra ombre di ricordi.