"PENNE"


Le "Penne" (L 170 mm , ø 13 mm) sono composte da tre elementi: un contenitore in vetro, un conduttore in rame, un mezzo.

All’interno del contenitore -una provetta in vetro temprato- è posta una spirale destrorsa in rame che termina con una serie di avvolgimenti ravvicinati.

L’intero contenitore è percorso da una barra di rame biterminata ed è chiuso da una sequenza di corone cilindriche sempre in rame, ricoperte da uno strato di gommalacca.




Il mezzo, ovvero il contenuto, è parte del mondo vegetale e minerale: cortecce, semi, radici, quarzi.




Le Penne sono ospitate in una confezione in legno con apertura scorrevole, adeguatamente protette da urti o eventuali cadute.

Sulla confezione è riportata una scritta in ideogrammi che significa letteralmente: “Di Chi Percorre la Via dell’Arte senz’Arte”

  

                           

 


100 €/cad.

 


Le Anime Gemelle

(Querce)


                                        

 

 

 

L'Inchino

(Salice Bianco)

 

            

 

 

 

Oltre l'Orizzonte

(Pioppo Nero)

 

                                         

 

 

 

L'Alchimista

(Platano)

 

                                     

 

 

 

Il Folletto

(Ciliegio)

 

                                       

 

 

 

Il Guardiano

(Cedro Deodara)

 

                                   

 

 

 

Rotolando, il Sasso Colpì...

(Bamboo)

 

                                         

 

 

 

Il Cielo Capovolto

(Pioppo Bianco)

 

                                          

 

 

 

Il Guerriero

(Abete Rosso)

 

                                        

 

 

 

Nell'Abbraccio, la Forza

(Sophora Japonica Pendula)

 

               

 

 

 

Il Cielo sopra Berlino

(Ontano)

 

              

 

 

 

Nessun Vinto, solo Vincitori

(Platano Acerifolia)

 

                                       

 



 Oro

(Ginkgo Biloba)

 

                                          

 

 

 

Uno + Uno + Uno + ... = Uno

(Bagolaro)

 

                                         

 

 

 

Dove termina il Sentiero

(Salice)

 

                                        

 

 

 

La Vetrina in fondo al viale

(Acero Rosso)

 

                                        

 

 

               

Quarzo Citrino

  Quarzo Rosa

 
Ametista

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La sto usando…

di C. C.

 


occhi socchiusi

entro in silenzio
nel laboratorio
nella mia anima

e lascio
che ogni sentire
sia la mia guida
 
ora
sono l’artista
dell’opera più bella
 
me stessa


Uso la penna in tutte quelle situazioni in cui l’Io Sono chiede di potersi manifestare.

Uso la penna per inviare a distanza intenzioni, pensieri, rimedi, posizionandola con la punta rivolta verso il testimone.

Ho usato la penna come termometro, non per misurare la febbre, bensì per farla scendere.

Utilizzo la penna anche per giocare, aprendo piccoli varchi tra le nuvole o scegliendo una particolare carta in un mazzo.

Ho usato la penna sui coperchi dei barattoli di confettura fatta in casa per assicurarne la conservazione.

La uso su prodotti alimentari acquistati in supermercato per privarli di ogni contenuto nocivo per la mia salute.

La utilizzo in caso di dolore, malessere, alterazione del mio equilibrio psico-fisico.

La uso per disegnare simboli magici senza lasciare tracce visibili.

La uso per intervenire in caso di malattia di piante d'appartamento, di ortaggi o alberi da frutta.

La uso come scanner per leggere i reali codici a barre nascosti negli eventi e nelle persone.

Redigo protocolli atti a predisporre rituali magico-alchemici.

Appoggiandone la base sul terzo occhio, pongo domande e attendo.

Ripristino la corretta rotazione nei chakra maggiori e minori.

Intervengo su nadi e meridiani usandola come in agopuntura.

Effettuo con la base leggeri massaggi su contratture e irrigidimenti muscolari.

La prendo in mano come un pennello e disegno le mie visioni.

La uso per testare fatti, eventi e persone, indirizzandola verso una fotografia o uno scritto.

La uso come traduttore universale nei dialoghi tra me e la piccola cinciallegra, tra me e il grande cedro, tra me e il sasso di fiume.

La uso per fornirmi le risposte alle domande che scrivo a matita su un foglio, ripercorrendone con la punta in rame i caratteri.

So che devo usarla, usarla e ancora usarla seguendo il mio istinto per raggiungere quel limite oltre il quale tutto diventa possibile.

E poi, sapendo che la realtà non è che un gioco, mi diverto a giocare e a fare come se fossi… chi sono veramente.