Le presenti ciotole di nuova forgiatura sono
state scelte per gli intrinseci requisiti atti a
permettere il trasferimento di informazioni dalle antiche
singing bowl a loro stesse. Ciò avviene attuando un
protocollo la cui configurazione vede l’antica ciotola
contenere la nuova, al fine di trasferirle mediante
particolari onde sonore da lei stessa generate, la memoria
del proprio vissuto (onde sonore, ovvero
compressione-decompressione, 0-1, codice binario,
informazioni).
Ogni nuova ciotola riceve dalla propria “Antiqua Mater” i pacchetti di informazioni in una sequenza pari a dodici volte dodici (concatenazione e successiva stratificazione e sedimentazione) rimanendo immersa in acqua resa “coerente”, acqua che funge da connettore attivo (trasduttore) tra le due ciotole. La nuova bowl porterà quindi in dote l’esperienza dell’antica ma al contempo potrà accogliere, sorta di libro ancora da scrivere, l’imprinting di chi vorrà e saprà permearla della propria consapevolezza, depositando nel vuoto della parte cava quei frammenti di soluzione del Koan dell’esistenza affiorati dalle profondità del proprio Sé, grazie all'attivazione del senso interno della Memoria. Un oggetto reduce da tale trattamento potrebbe essere paragonato a una sgorbia nelle mani di uno scultore, utensile appena forgiato che però conserva magicamente in sé la memoria di centinaia di sculture realizzate nel tempo da altrettanti artisti. Si tratterà quindi di un arduo lavoro che il “Mastro” dovrà compiere tenendo tra le mani il ricordo della propria origine, in quel Viaggio che lo condurrà al compimento della Grande Opera.
Le antiche ciotole utilizzate nel
rituale, sono maestose Ultabati che da anni vivono
nella pace e nella tranquillità di un vecchio Eremo,
osservatrici imperturbabili di ciò che accade
nell'illusoria realtà fenomenica, nonché depositarie
di segreti ora custoditi nello scrigno delle loro
nuove eredi.
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