La Personalità Rivelata
La patologia viene definita “Disturbo dissociativo
dell'identità o di personalità multipla”.
Eppure non sono matto, o meglio non credo di
esserlo.
L’attrattore, la personalità dominante, quella in
formazione, le altre: tutto riscontrato, accertato.
Ma come ho potuto non accorgermi che il
maestro, la personalità che ha condizionato l’ultima parte della mia
vita, è femminile?
L’averlo appreso è stato come squarciare il velo che
avevo steso su eventi, decisioni, scelte e ovviamente errori.
Lei non è una strega, non è una maga, non è una
sacerdotessa, è una vampira.
Torno a dire che non sono matto, anche se a questo
punto vorrei davvero esserlo.
Mi hanno fatto notare che non ho ancora risolto il
koan relativo al mio femminile.
È vero, e il perché ora è chiaro.
So esattamente ciò che lei sta facendo ma non
chiedetemi dove o quando, il tempo e lo spazio non esistono.
E ciò che vedo non mi piace, l’ho sempre detto.
Lei non ha potuto concludere il suo lavoro e onorare così il contatto firmato, lo so.
Ma cosa vuole da me, qui
e ora?
Non vuole compassione, empatia, perdono,
solidarietà, protezione, assoluzione.
Lei da me vuole la notte.
Lì, potrà terminare il compito assegnatole.
Lì, io risolverò l’ultima parte del mio koan.
No, non sono matto, sto solo diventando cieco.