Pendolo in legno di cedro con punta in rame, contenente Herkimer biterminato.
Amo andarmene per boschi ad accarezzare alberi, ad appendere suoni, a raccogliere segni. I segni sono rami deposti a terra da vento impetuoso, da neve su neve, da saggio abbandono. Nascondono forme invisibili ai pių e chiedono solo di servire ancora, come dito che indica lune, lontane un passo da noi. Cosė torno a casa, ricolmo di doni. Taglio, incido, seguendo spirali di nodi, di giovani rami che vanno oltre le tracce segnate, correndo su strade che portano al sole. Percorro a ritroso la vita del cedro, del noce, del faggio, giungendo al prima e al prima del prima. Ecco, compare la forma e ricorda numeri antichi, sacre sequenze, scordati equilibri. La radico a terra con punta di rame e seguo la linea che giunge al suo capo. C'č spazio per chiara visione, un cristallo diamante vi trova rifugio, occhio che vede oltre i contorni, fino all'essenza di ogni cosa. Chiudo l'ingresso della stanza dei re con un semplice filo che ne indica l'uso.
La sua casa