Talismani d'Artista

 

(2008-2009)

 

 

 

TALISMANO (etimologia): 

dall'arabo telsaman o tilsaman (figura magica) e questo dal greco telesmena, da TELEO (consacro, rendo perfetto) e TELETE (cerimonia religiosa).  Mentre l'amuleto è solitamente un oggetto naturale (es. una pietra) o un manufatto artificiale (es. un ciondolo) con funzioni protettive/passive, il talismano ha caratteristiche proiettive/attive, che permettono a chi lo possiede, di canalizzare forme di energia atte a risvegliare le proprie potenzialità latenti. 

 

La realizzazione di un talismano inizia con un'accurata scelta dei materiali: rami di cedro e d'acero, cristalli di ametista, rame nativo. Portando alla luce, quindi rivelando la forma nascosta all'interno del ramo d'albero, l'artista altro non fa che descrivere la costruzione della zattera, l'attraversamento del fiume, l'approdo sull'altra sponda e infine, il ritorno.

 

Salii sulla zattera

raggiungendo l'altra riva.

 

Tornai volando

 

Durante il viaggio, perché di viaggio si tratta, vengono acquisiti segni e figure simboliche presenti nelle molteplici dimensioni non visibili della realtà, quindi si procede al loro trasferimento nel talismano che in questo modo diviene viva rappresentazione del viaggio. 

Così l'Iniziato avrà di fronte a sé il dito che indica la luna. A lui la scelta verso dove dirigere lo sguardo: potrà fermarsi a guardare il dito, oppure trasformare le energie implose nel talismano in luce che illuminerà, rivelandolo, il "Volto Originario".

 

 

 

                                    

 

 

 

                        

 

 

 

 

 

 

I presenti talismani sono stati realizzati senza uno scopo specifico, sono infatti "mushotoku",  senza scopo, senza intenzione, senza fine. Non ci sono quindi Istruzioni Per l'Uso. 

So che tutto ciò può risultare di difficile comprensione, ma questo non è uno spazio facile, è uno spazio semplice  dove non esiste soggetto né oggetto, dove la realtà è quella che è non quella che appare, dove non c'è nessuna domanda, nessuna risposta, nessun io. 

Se una persona sa di avere un problema e pensa che per risolverlo gli serva qualcosa che non possiede, bene, questo non è il luogo dove potrà acquistare una soluzione, perché come non si stancava mai di ripetere ai suoi allievi un vecchio maestro: "Se vi ostinate a cercare una soluzione ad un problema, rimanendo all'interno del problema, forse riuscirete a trovarne una, ma sarà instabile, proprio come l'equilibrio di una sfera d'acciaio posta sulla punta di una matita. Se invece volete trovare la vera soluzione, quella dove non ci sono vinti ma solo vincitori, dovrete prima uscire dal problema, poi guardare il problema dall'esterno e ricordare quale è la soluzione. Sì ricordare, perché la soluzione l'avete creata voi stessi nel momento in cui avete creato il problema. In realtà non c'è, non c'è mai stato e non ci sarà mai nessun problema, ma finché non avrete risolto l'enigma, continuerete a generare domande e cercare risposte. Vedete, l'esistenza è un grande, splendido gioco creato da tutti noi per ricordarci chi siamo; purtroppo spesso dimentichiamo che lo scopo non è giocare il gioco bensì giocare a giocare il gioco e che tutto ciò che si manifesta all'interno della vita -dolore, sofferenza, malattia, gioia...- altro non è che la forma data da noi stessi all'enigma. Potremmo continuare a cercare soluzioni precarie, prese a prestito, preconfezionate e pronte per l'uso, oppure fermarci e provare a rispondere alla domanda: Chi Sono Io Veramente?"

Questi talismani sono la rappresentazione reale, visibile, tangibile dell'enigma e della sua soluzione. Non risolvono nulla perchè non c'è nulla da risolvere, non guariscono nulla perchè non c'è nulla da guarire, non sistemano nulla perchè non c'è nulla da sistemare: tutto infatti è perfetto esattamente così come è.

 

Quando siamo tristi piangiamo, quando siamo felici ridiamo.
Il naso è verticale, le sopracciglia sono orizzontali.
Perché porsi dei problemi che non esistono?